Le origini

Aresmino (o Rasmino)

E' l'antenato comune a tutte le famiglie Rosmini. Figlio primogenito di Pietro degli Oprandi, antichissima famiglia bergamasca, nacque a Piazzo, una delle piccole ville della pieve di S. Pellegrino nella valle Brembana, agli inizi del XV secolo. Uomo ardimentoso e di spiriti elevati abbandonò presto le terre natie e prese domicilio a Verona. Ascritto alle milizie della Repubblica Veneta per alti meriti verso la metà del XV secolo ottenne il grado di "contestabile" (comandante delle milizie) della città di Verona.
Pur mantenendo a Verona il titolo di cittadinanza (al tempo considerato come grado di nobiltà) fino al 1454, nel 1442 venne a Rovereto come soldato al seguito di Pietro Paolo Romano e qui fissò il nuovo domicilio acquistando casa in contrada al Malcanton. Nel 1444 risulta infatti nominato come "stipendiario" (assoldato nel corpo del castellano e contestabile) di Rovereto. Alterne vicende lo videro dividere il domicilio tra Verona e Rovereto. Nel 1469 i veneziani, acquisito il dominio dei territori roveretani un tempo dominio dei conti di Castelbarco, lo inviarono stabilmente a Rovereto come contestabile della città.
La sua presenza a Rovereto è testimoniata dall'iscrizione sepolcrale "A Rasmino Tribuno dei soldati - valorosissimo per fedeltà e coraggio - carissimo ai Veneziani - Carlo sacerdote e giurisperito pontifico - al padre e ai posteri pose", collocata nel chiostro della Chiesa di Santa Maria del Carmine a Rovereto.
Ebbe 4 figli: Gusmero, Giovanni Picenino (capostipite dei Rosmini di Volano), Pamfilo (canonico e vicario generale del vescovo di Verona e di Mantova) e Carlo (canonico e rettore della Chiesa di S. Maria della Fratta a Verona).