Spiritualità e teologia

La vocazione sacerdotale di Antonio Rosmini si realizza come sintesi esemplare di sentimento ascetico, di raccoglimento interiore, di fraternità comunitaria, di responsabilità pastorale, di carità triniforme (materiale, intellettuale, spirituale).
I suoi scritti spirituali e teologici più importanti sono le Massime di perfezione cristiana, le Cinque Piaghe della Santa Chiesa, la Teodicea, l'Antropologia soprannaturale, L'Introduzione del vangelo secondo Giovanni commentata.
Fondatore dell'Istituto della Carità, Rosmini si fa interprete di un'esperienza cristiana nello stesso tempo essenziale ed esigente, equilibrata ed eroica, sensibile alle ragioni del cuore ma anche caratteristicamente impegnata a valorizzare l'intelligenza. La sua teologia, orientata con fiducia e con coraggio ad indagare e a difendere la ragionevolezza del mistero cristiano, è improntata ad una forte consapevolezza cristocentrica e si sviluppa come dialogo costante sia con la contemporaneità, sia con la tradizione (in particolare con i Padri della chiesa).
Le istanze comunitarie e riformistiche della sua ecclesiologia hanno fatto di lui dapprima il bersaglio di ingenerose polemiche e di gravi censure ecclesiastiche, più tardi uno degli anticipatori della stagione innovatrice del Concilio Vaticano II.
Il 18 novembre del 2007 la beatificazione di Antonio Rosmini ha solennemente riconosciuto l'esemplarità cristiana della sua vita e del suo pensiero.