I Rosmini-Serbati
Pier Modesto (1745-1820) - Giovanna Formenti (1754-1842)
Fratello minore di Ambrogio e secondogenito di Giovanni Antonio e della contessa Margherita Fedrigotti d'Ochsenfeld, nacque nel 1745. Conclusi gli studi a Bologna presso il Collegio dei Padri Gesuiti, ritornato in patria, rimase a lungo celibe come il fratello Ambrogio: alla morte del padre e della madre né lui né Ambrogio avevano ancora preso moglie né mostravano particolare urgenza di dare un seguito alla famiglia. Fu solo nel 1791 che prese in moglie la contessa Giovanna Formenti (1758-1842), di tredici anni più giovane, proveniente da una famiglia di notabili di Biacesa in valle di Ledro e dotata di importanti parentele a Riva del Garda. Dal matrimonio nacquero quattro figli: Gioseffa Margherita (1794-1833), Antonio (1797-1855), Giuseppe Maria (1798-1863) e Felice (1800-1801). Nobile del Sacro Romano Impero per titolo familiare venne personalmente insignito dell'onore di "Patrizio Tirolese". Uomo d'ingegno e colto si dilettava di poesia e di musica. Pier Modesto fu persona tranquilla, devota e morigerata, di non eccessive ambizioni, legata alla famiglia e alla casa, generosa con i poveri e con la servitù, splendida nell'ospitalità, amante della caccia e di altri innocenti passatempi, diligente educatore dei figli che tuttavia avrebbero preso le migliori qualità soprattutto dalla madre, quanto a educazione religiosa e devozione cristiana, e dallo zio quanto ad amore alla cultura, alla filosofia e alle arti. Il ritratto incompleto tralascia di Pietro Modesto un certo impegno in attività economiche e di gestione del patrimonio, svolte per lo più in comunione con il fratello maggiore Ambrogio; una certa energia nel trattare con le persone prossima in certi casi all'irascibilità; un prestigio personale certo inferiore a quello del fratello ma pur sempre evidente all'attenzione dei concittadini, che lo chiamarono, anche contro la sua volontà, a partecipare alla vita pubblica; e l'attenzione prestata in prima persona alla formazione soprattutto umanistica e, in senso lato, politica dei figli. Se è vero che Ambrogio esercitava, per meriti anagrafici e caratteriali, una sicura supremazia sugli affari di casa, è altrettanto vero che Pietro Modesto non fu mai emarginato dalla gestione del patrimonio comune e conservò ampi margini di libertà, utilizzati soprattutto per avviare e condurre una discreta attività di prestiti a interesse. Morì nel 1820 all'età di 75 anni.
Giovanna Formenti (1754-1842)
Nata a Biacesa in Val di Ledro nel 1754, proveniente da una famiglia di notabili della zona e dotata di importanti parentele a Riva del Garda, fu educata ed istruita dalle suore Orsoline di Innsbruck. Ebbe una forte personalità che seppe ben coniugare con una certa dolcezza e sensibilità. Donna di fede ebbe modo di esprimerla con atti di carità e generosità verso tutti e con un amore materno sublime. Sia lei che il marito Pier Modesto fecero vita morigerata e tranquilla curando con ammirevole dedizione la formazione dei propri figli: collaborarono con Gioseffa Margherita nella fondazione dell'Orfanotrofio femminile, per il quale concessero alla figlia in uso gratuito due case e duecento fiorini annui per il mantenimento d'alcune orfanelle; incoraggiarono e sostennero la vocazione sacerdotale di Antonio, che diventerà insigne filosofo, fondatore dell'Istituto della Carità e delle Suore della Provvidenza; e si preoccuparono dell'istruzione e formazione di Giuseppe, nonostante i dispiaceri che il figlio "ribelle" ogni giorno procurava. Essi investirono le loro risorse umane e intellettive nel creare un ambiente culturalmente vivo, accogliente e aperto a tutti, ove la Carità veniva esercitata con umiltà e rispetto. Sopravvivendo al marito per ben 22 anni, morì nel 1842 all'età di 84 anni.